Quarta al Let's Go Triathlon Grado
07.09.2021
L’estate sta finendo, ma di certo non la mia voglia di divertirmi...
... e così sabato scorso ho partecipato al
Let’s Go Triathlon su distanza olimpica no-draft a Grado (GO).
E' una manifestazione che mi piace molto perché l’organizzazione è perfetta e soprattutto perché si presta come test prima delle gare autunnali.
Inoltre, da qualche anno, è diventato un appuntamento anche per il Martina Dogana Triathlon team: i più esperti vogliono provare a migliorare il proprio personale sulla distanza, gli amanti dei lunghi testano la condizione prima degli Ironman o 70.3 di settembre/ottobre, i coraggiosi affrontano il loro primo olimpico e quest’anno, grazie all’introduzione della gara sprint della domenica, abbiamo avuto anche qualche debutto!
Gareggiare con tanti compagni di squadra mi carica un sacco: mi sento un po’ come mamma chioccia che deve dare il buon esempio quindi la motivazione sabato era davvero alta. In più avevo un’altra grande responsabilità che proveniva dal fatto che indossavo il numero 1. Se la memoria non mi inganna, in tanti anni di carriera ho avuto l’1 solo in occasione di un Campionato Italiano di Wintertriathlon organizzato sulle strade di casa, quindi non ci sono molto abituata ed è stata un’emozione nuova!
Veniamo alla gara.
La partenza era in modalità rolling-start: 5 atlete ogni 10”. Non sono ancora abituata a questo tipo di partenza e devo dire che proprio non mi piace! Per fortuna che c’era bassa marea quindi si doveva correre parecchio prima di cominciare a nuotare. Sono partita con uno scatto deciso perché sapevo che c’erano delle nuotatrici molto forti e volevo contenere il distacco, consapevole che a nuoto la condizione era molto scarsa a causa di una contrattura alla schiena che mi porto dietro da qualche settimana. Ho nuotato peggio del previsto, uscendo dall’acqua in settima posizione con 5’ di ritardo dalle prime, che tra altro erano partito dopo di me, che disastro!
Non mi sono certo presa d’animo e ho cercato di eseguire una T1 veloce. Una volta salita in sella a Esmeralda (la mia super bici Specialized Shiv Tri) ho iniziato a spingere sui pedali senza lasciarmi condizionare dal vento e dai lunghi e noiosi rettilinei. Sono riuscita a idratarmi e integrare più del solito (per la cronaca ho bevuto 1l di acqua con Mg+K e ho mangiato due gel MaltoFuel) e a bagnarmi con una borraccia che avevo portato appositamente, sapendo che nella corsa sarebbe stato caldo e avrei avuto bisogno di molte energie. Nei 40km previsti sono riuscita a recuperare quasi tutte le mie avversarie, tranne la padovana Giulia Bedorin che era saldamente al comando. Siamo entrate in T2 in cinque atlete praticamente insieme. Ho perso qualche secondo per indossare i calzini, ma siamo uscite dalla zona cambio ancora attaccate. Io non riesco mai a partire forte e, infatti, nel primo chilometro tre ragazze mi hanno staccato. Erano previsti quattro giri da 2,5km. Durante i primi due mi sentivo imballata, poi finalmente ho cominciato sciogliermi e a sentire i piedi spingere e, grazie al grande tifo, sono riuscita a cambiare ritmo e a recuperare il gap. L’ultimo giro mi sentivo davvero bene e ho accelerato fino al traguardo che ho tagliato in seconda posizione. Ero consapevole che quello non sarebbe stato il risultato finale in quanto bisognava calcolare il distacco effettivo (il real-time visto che le partenze erano sfalsate) e infatti alla fine mi sono classificata 4° alle spalle dell’imprendibile Bedorin, della tedesca Forstner e della giovanissima Zanusso. Sono conscia che in questa gara ho pagato la bassa condizione nel nuoto, ma sono davvero soddisfatta di come l'ho gestita e delle sensazioni che ho provato.
Adesso qualche giorno di recupero e poi si riparte verso gli obiettivi di fine stagione!