I consigli del nostro medico sociale sull'integrazione sportiva

09.05.2023

Parola al nostro medico sociale, Dogana dr Roberto Specialista in Medicina dello Sport, sull’integrazione durante l’attività sportiva:

Che l’attività fisica comporti un dispendio di energia è risaputo tanto che viene spesso consigliata a supporto delle diete a scopo dimagrante. Lo sportivo sa che se deve affrontare una prestazione al meglio delle sue potenzialità è importantissimo che provveda ad una integrazione nutrizionale.

Ma quando, quanto e come è fondamentale questo supporto? Ciò dipende anzitutto dal tipo di sport.
E’ evidente che un'attività di abilità (tiro con l'arco o carabina etc) o di breve durata (sprint) hanno esigenze metaboliche completamente diverse da sport di endurance o ad attività aerobiche-anaerobiche alternate (sport di squadra).

A giocare un ruolo determinante nello stabilire le eventuali necessità di integrazione quindi sono due variabili: intensità e durata dello sforzo.

La prima individua il tipo di combustibile necessario alla miglior resa, la seconda di quanto debba essere pieno il serbatoio.

Se l’intensità dell’esercizio è condotta a ritmi inferiori all’85% della propria massima capacità di prestazione il combustibile prevalentemente utilizzato sono gli acidi grassi.
Quando si sale di impegno fino in media al 92% la miscela di combustione si arricchisce con l’aggiunta degli zuccheri. Quando infine si dovesse lavorare a carichi massimali o sovramassimali oltre alla combustione aerobica degli zuccheri si dovrà fare ricorso alla componente lattacida che tuttavia è consentita per un brevissimo lasso di tempo.

Questo suggerisce come sia importante stabilire per ogni atleta le proprie “soglie” di lavoro con una valutazione funzionale dello sforzo.

Quanto più la durata della prestazione è prolungata tanto prima vengono intaccate le riserve di energia.
Se per quanto riguarda i grassi generalmente le scorte sono sufficienti a fronteggiare ritmi blandi per lunghi periodi non così è per gli zuccheri i cui depositi possono garantire una buona performance per non più di 1h 40m circa.

Da qui si comprende come per prestazioni la cui durata non superi l’ora non sia generalmente necessario fornire ulteriori fonti energetiche oltre a quelle derivanti da una corretta alimentazione ed idratazione.

Mentre quando la competizione o l’allenamento prevedano tempi che vanno oltre l’ora e mezza sia indispensabile intervenire ad impedire l’esaurimento delle scorte di zuccheri provvedendo ad un reintegro che deve cominciare quasi da subito.

E’ buona regola quindi alternare ogni 15’-20’ dall’inizio dell’attività un apporto di acqua e carboidrati in modo tale che ci possa essere un reintegro mano a mano che vengono intaccati i depositi e prima che compaia il senso di fame o di sete.

Come fare?
Sul mercato ormai c’è solo l’imbarazzo della scelta di prodotti atti allo scopo: barrette, gel, brik chi più ne ha, più ne metta.
Di fondo ciò che conta è la personale capacità di assimilare le sostanze che è a sua volta in relazione a palatabilità, tollerabilità ed effetti secondari.
Da preferire senza dubbio carboidrati complessi per evitare il rischio dell’effetto insulino dipendente del rebound glicemico ed in questo il pane, i crackers e l’acqua non sono da meno dei più gettonati integratori.

Il nostro team è convenzionato con  WHYSPORT, ditta italiana leader nel settore dell’integrazione sportiva.

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